Ancora sul riscaldamento globale e la visione positiva sull'uomo di Stefano Mancuso!

Se entrate nel mio piccolo giardino di appena 40 metri quadri vedete subito che c'è un eccesso di verde.....
ben otto alberi sono presenti: un mandarino cinese, un albicocco, un olivo, un limone, una pianta di alloro, un avocado, un melograno ed un prunus. Qualche mancanza?! Forse prima delle api, degli alberi sono un profondo amante.
Certo è che avere del vero verde, non un semplice praticello, mi/ci regala visioni di fiori, di animali e insetti che li popolano, di profumi, che quando vivevamo in appartamento non conoscevamo!

Ritorniamo però al discorso sul riscaldamento globale e sul paradosso di Fermi, ci eravamo lasciati con una visione abbastanza negativa sul futuro dell'umanità: l'aumento della popolazione fa crescere i consumi che aumentano le attività antropiche di consumo del suolo e di immissione di anidride carbonica nell'atmosfera, questo causa un aumento della temperatura (le correlazioni sono evidenti), che determina una possibile fine della nostra specie! Il paradosso di Fermi proponeva tale visione catastrofica indicando come difficile l'impossibilità di tenere una progresso scientifico per un tempo più ampio di due/trecento anni capace di inviare o ricevere segnali di altre civiltà progredite. Motivo per la quale due società di tal specie non si possono incontrare o è molto improbabile che si incontrino!

A me gli alberi piacciono e davvero ho sempre sentito che l'unico modo perché l'uomo si salvi è che egli stesso si renda conto della loro importanza in tutta questa storia (pensate al video proposto nell'articolo sul paradosso di Fermi in cui si vede l'immissione di anidride carbonica con il passare dei mesi immesso nell'atmosfera).
La conoscenza indiretta con il prof. Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale di Firenze (grazie al tecnico dell'orto botanico di Roma, Marco Stefanelli, che ieri ci ha accompagnato in visita e ci ha indicato alcune suoi pensieri), mi ha confermato tale idea: lui dice che si potrebbe facilmente risolvere questo problema ambientale piantando subito mille miliardi di alberi!!! E certo che abbiamo la capacità scientifica e tecnologica di realizzare subito questo progetto.
Allora abbiamo capito che la politica non ha i tempi progettuali per realizzare idee di tale prospettiva, certo sono di poche decine di anni, ma i politici hanno tempi troppo corti per le proprie azioni, dicevamo che loro al massimo arrivano alla prossima legislatura come tempi di esecuzione, figuriamoci su progetti di così lunga visione (anche se ormai i tempi stanno aumentando esponenzialmente/pazzamente non si parla più di fine secolo...).
La visione di Mancuso è quindi positiva per quel che riguarda invece la spinta dell'economia che è costretta in termini rapidi a pensare alla conservazione dell'ambiente perché da tale stabilità deriva anche la possibilità di sopravvivenza della stessa azienda! Visione pragmatica ma comunque positiva che gli deriva dalla visione di ricerca della sopravvivenza delle piante: il loro cercare l'acqua, la sensibilità del proprio apparato radicale di cercare i nitrati di ammonio, di collegarsi alle piante vicine per stabilire reti di comunicazione per la suddivisione dello spazio aereo etc. etc.
Ha l'uomo la stessa consapevolezza e intelligenza?
Vi consiglio vivamente di visionare il seguente video per farvi un'idea e vi lascio con il suo pensiero finale che comunque mi spaventa: "Sarò sciocco, ma sono ottimista, io non riesco a immaginare di far parte di una specie così stupida che si estingue in un tempo così ridotto per la sua incomprensione delle regole base di come funziona la vita!"







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